Come psicologo dello sport e psicoterapeuta, da tanti anni mi occupo di preparazione sportiva, nell’ambito della formazione e della preparazione mentale. Con questo messaggio mi rivolgo a tutti gli atleti, affinchè possano gestire al meglio questo momento di crisi e difficoltà, magari costruendo percorsi di allenamento alternativi e virtuali, per quanto ciò possa essere possibile in un regime fortemente ridotto e limitato come quello che stiamo vivendo. Mi rivolgo anche a chi non è atleta nel senso stretto del termine, visto che in verità siamo un po’ tutti atleti, penso ad esempio a chi fa semplicemente movimento e sport per raggiungere degli obiettivi personali o semplicemente per il benessere.
Personalmente ai miei atleti dico sempre che la misura della loro forza si vede non per quanto sono bravi quando le cose vanno bene, ma per quanto più strutturati e organizzati sono quando sono nella difficoltà e adesso siamo nella difficoltà di non poterci trovare nello spazio giusto, nel momento giusto con le persone che ci dicono nei dettagli cosa fare ed è qui che ci misuriamo con la nostra forza. La motivazione non è qualcosa che può essere inserita nelle persone con una iniezione, ma è qualcosa che deve venire un po’ dall’interno, dal cuore e perché non prendere questo momento come sfida, come stimolo per vedere che cosa siamo in grado di fare, che cosa siamo in grado di cambiare, perché può darsi che alla fine ne potremmo uscire migliorati. Sta di fatto che è vero che l’emergenza ci blocca, ma è anche vero che noi possiamo fare delle cose in questo momento attuale che in circostanze normali non avremmo fatto, possiamo aiutare gli altri, ma anche aiutare noi stessi. Alimentarsi bene, il continuare a muoversi…sicuramente sono un antidoto o comunque costituiscono comportamenti utili difronte a questa influenza e anche a tutte quelle che verranno. Quindi forse più di prima dobbiamo essere stimolati a fare sport, a fare movimento, a fare vita sana e soprattutto a lavorare un po’ sulla nostra mente…vuol dire lavorare sul qui ed ora, su quello che abbiamo adesso, non possiamo avere le lezioni di gruppo, non possiamo avere un personal training o dei compagni con cui condividere la fatica, dobbiamo nella solitudine trovare il nostro modo o quello più idoneo per noi… e quindi avanti tutta.
Vorrei concludere dicendo che tutti noi, me compreso, abbiamo (credo di parlare ad adulti in questo momento) a casa un figlio, una figlia oppure un nipote, un allievo/a…e direi che nei loro confronti, mai come in questo momento, possiamo essere testimonianza di che cosa si può fare quando ci troviamo nella difficoltà; l’aspetto della resilienza, cioè della capacità di poter resistere, poter rimbalzare nella criticità, mai come adesso lo possiamo in qualche modo sperimentare ed attuare. Vi assicuro, questo è scientifico e la psicologia ce lo conferma, che questa capacità di sapersi mettere in problem solving, assumendo atteggiamenti costruttivi di fronte alle difficoltà rimbalzando nel problema, è una cosa che non si insegna spiegandola a parole, ma si trasmette testimoniandola nei comportamenti. Quindi se mangiamo bene, ci muoviamo per quello che è possibile, cerchiamo di mantenere comportamenti adeguati alla tutela della salute nostra e degli altri e lavorando sul qui ed ora, per stare sul momento presente senza andare troppo sul “se…, ma…., poi cosa verrà”, oltre a fare un servizio a noi stessi, al 100% saremo testimonianza per i nostri giovani, i nostri ragazzi, quindi in questo caso veramente l’azione vale doppio. Buon movimento a tutti e buona vita nonostante le difficoltà!
Sammy Marcantognini