In questi giorni di stasi in cui risulta difficile anche allenarsi, vorrei parlarvi di concentrazione, poichè, come già detto nelle precedenti riflessioni, la nostra idea è quella di trovare in questo momento un’opportunità.
A tutti i clienti di Ethica, ma anche a coloro che ci seguono semplicemente attraverso i social, vorrei parlare della concentrazione in ambito sportivo e non solo, partendo dal presupposto che anche in questi tempi di reclusione, possiamo comunque allenarla.
La psicologia definisce la concentrazione come la capacità di dirigere l’attenzione dove serve per il tempo che serve.
Molto pragmaticamente vi parlerò di un esercizio che si ispira alla prassi di meditazione tibetana, tanto cara all’oriente e che oggi confluisce in parte nella pratica della mindfulness.
L’esercizio consiste nel sedersi con la schiena ben diritta, trovando una posizione comoda in modo da evitare distrazioni dall’esterno, per poi iniziare a porre attenzione sul proprio respiro.
Probabilmente giungeranno alla vostra attenzione rumori esterni, profumi, pensieri e semplice chiacchiericcio mentale. Il focus dell’esercizio sta nel continuare a mantenere l’attenzione sul respiro senza giudicare quello che arriva (emozioni, pensieri, rumori etc).
Se vi accorgete che state giudicando qualcosa, non giudicate il fatto che state giudicando, ma lasciate scivolare, ponetevi con fare arrendevole e accogliente.
Quando pensieri, rumori e altri input esterni arrivano, l’idea è quella di farli scivolare e appoggiarli delicatamente su di una giostra immaginaria che gira a mezzo metro davanti a voi.
Pensiero, rumore, qualunque cosa sia continua a girare, mentre voi tornate a dare attenzione al vostro respiro.
Aria che entra, aria che esce.
La giostra continua a girare. Nessun giudizio. Nessun commento.
Siete spettatori consapevoli.
L’unico ruolo che avete è di porre attenzione sul respiro. E’ buono porsi con uno spirito di accettazione totale, senza voler dirigere o controllare.
Il paradosso della meditazione è questo: più togliete aspettative accogliendo ciò che arriva con la stessa attitudine di un bambino che gioca, più riuscirete nell’ intento di giungere cautamente nel qui e ora.
Vi sfido a sperimentare l’esercizio e a sondare il misterioso e contraddittorio terreno della mente, e mi raccomando: seri ma non seriosi!
Come dicono i Buddhisti: Immaginate la vostra mente come una bacinella d’acqua con dentro della sabbia, se la bacinella è in continuo movimento, la sabbia è sempre in movimento e l’acqua è torbida, per poter vedere il fondo e avere chiarezza, è necessario fermare la bacinella.
Pensate alla bacinella come alla vostra mente.
A presto!
Sammy Marcantognini